Potrebbe sembrare un acquisto superfluo, ma in realtà non lo è affatto: la plastificatrice consente infatti di rivestire con uno strato di plastica trasparente fogli di misure diverse, rendendoli resistenti a possibili cadute e duraturi nel tempo, nonché impermeabili ai liquidi. Senza tralasciare l’aspetto finale – ossia la “presentazione” – che assicura un prodotto “ordinato” e professionale.
Quella della plastificazione è un’operazione che ovviamente può essere facilmente realizzata da cartolerie e copisterie, ma disporre di un proprio apparecchio a ciò adibito si rivela un’indubbia comodità, sia che lo si intenda utilizzare in ufficio che a casa. In ambito lavorativo è possibile plastificare brochure e depliant, o badges e cartellini identificativi, per fare qualche esempio, laddove invece in ambito domestico può capitare di dover preparare originali inviti per una festa di compleanno o plastificare fotografie, o, ancora, segnalibri personalizzati e ricette di cucina. Davvero versatile, dunque, la plastificatrice, un efficiente metodo per preservare documenti importanti – e molto di più, come or ora sottolineato – da polvere, graffi, sole o acqua, conservandoli adeguatamente. E questa guida sarà di aiuto nella scelta della tipologia maggiormente adatta a quelle che sono le proprie esigenze, diverse, come è facilmente intuibile, da utente a utente.
Come scegliere la migliore plastificatrice
Estremamente utile, il dispositivo oggetto di questa trattazione permette di proteggere – attraverso la plastificazione – fogli, fotografie e documenti in genere, dall’usura e dagli agenti atmosferici, così come dal rischio di contraffazione.
Ma sono anche altri i vantaggi derivanti dal possedere una plastificatrice, sia che essa occorra in un contesto prettamente lavorativo, che in uno domestico. Con essa è possibile difatti donare un aspetto professionale ad una presentazione o ad un catalogo, offrendo un documento curato in ogni dettaglio e che certamente fa la differenza. Così come è possibile riservare più attenzione a materiali che si hanno in casa ma che rivestono uguale importanza perché intrisi di un valore affettivo: ci si riferisce, ad esempio, a foto legate a particolari momenti o ricordi, oppure a diplomi ed attestati vari. L’apparecchio in esame, poi, migliora l’aspetto estetico del prodotto, facendo sì che esso risulti privo di “sgualciture” o pieghe, e “perfetto” nelle immagini e nei colori: per una qualità dunque superiore, che senza dubbio non passerà inosservata, e che garantirà una maggiore durata nel tempo del materiale che si è plastificato. Non vanno poi tralasciati i vantaggi legati alla semplicità e rapidità dell’operazione di plastificazione, e all’indubbio risparmio economico derivante dall’acquisto dell’apparecchio in oggetto, che come vedremo in seguito, è in grado di lavorare con diversi formati, dai tradizionali A4, a quelli più piccoli o più grandi.
Ma come scegliere la “migliore” plastificatrice? Quella più aderente ai propri bisogni? Il punto di partenza è dato dalla frequenza di utilizzo e dal formato del documento che ha bisogno di essere plastificato, muovendo dalla considerazione che un modello professionale è progettato per un uso intenso, mentre uno domestico ha un costo più contenuto ed è fornito di un numero minore di funzionalità. Non si può però prescindere dalle due tipologie di macchinari presenti in commercio – a pouches e a bobina – e dai due diversi processi di plastificazione, a caldo e a freddo. Ci occupiamo di questi e degli altri fattori, da valutare in sede di acquisto per una giusta scelta, nei paragrafi che seguono.
Migliori plastificatrici professionali
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Tipologie di apparecchio: a pouches e a bobina
Il mercato mette a disposizione due tipologie di plastificatrice: a pouches e a bobina. Quali sono le differenze? Analizziamole nel dettaglio.
La prima tipologia – più diffusa – prevede l’inserimento, all’interno dell’apparecchio, del foglio di carta da “trattare”, e di un foglio di plastica (chiamato, appunto, pouche) che lo avvolgerà e proteggerà. Fogli, i predetti, uniti tra loro dalla pressione dell’apparecchio stesso.
Non tutte le pouches presentano il medesimo spessore e grado di resistenza, ragion per cui è di fondamentale importanza selezionare le più indicate per lo specifico tipo di documento che si intende plastificare: a titolo esemplificativo, una brochure da sfogliare richiederà una pouche più morbida, laddove invece per un cartellino identificativo si potrà optare per una di maggiore consistenza. L’unità di misura a cui ci si riferisce per la valutazione dello spessore della plastica da adoperare è il micron (l’equivalente di un millesimo di millimetro), in un intervallo compreso generalmente per il maggior numero di modelli tra 75 e 125.
Più avanzata e complessa, la plastificatrice a bobina si basa su un meccanismo a rullo, in grado di plastificare maggiori quantitativi di documenti ed in maniera più veloce. Non è un caso, infatti, che la si scelga essenzialmente in ambito lavorativo, considerato anche il prezzo, superiore al dispositivo a pouches.
Migliori bobine per plastificatrici
Procedimento di plastificazione: a caldo e a freddo
Un’altra distinzione tra le plastificatrici esistenti in commercio concerne la tipologia di funzionamento delle stesse: determinati modelli effettuano infatti la plastificazione a caldo, altri invece a freddo, ed altri, ancora, sono capaci di svolgere questa operazione in entrambe le modalità, a costi però – come si può intuire – maggiori. Premesso che la scelta di un modello di apparecchio piuttosto che di un altro è puramente soggettiva e legata alle proprie esigenze – derivanti dal lavoro da eseguire e dal risultato che si intende ottenere – concentriamoci sulle differenze tra i due tipi di funzionamento, mettendone in evidenza le principali caratteristiche.
Solitamente la più diffusa e adoperata, e indicata soprattutto per i piccoli formati, la plastificatrice a caldo comporta l’utilizzo di una particolare colla, la quale a contatto con il calore prodotto dai rulli preriscaldati dell’apparecchio, garantisce una perfetta aderenza al documento da trattare. Documento che risulterà resistente nel tempo e all’usura, nonché impermeabile e gradevole esteticamente. Un ottimo risultato, dunque, quello offerto con questa tipologia di funzionamento, propria, tuttavia, di una macchina che richiede un esborso maggiore: un aspetto, quest’ultimo, a cui badare al momento della propria scelta.
Utilizzata essenzialmente per i grandi formati e la cartellonistica, la plastificatrice a freddo assicura l’aderenza tra la carta e la plastica attraverso la pressione generata dai rulli, e adopera un film plastico fornito di una sola faccia adesiva. Presente maggiormente nelle abitazioni private e non negli uffici, è una tipologia di apparecchio ritenuta sovente più sicura rispetto a quella a caldo, ma ha tuttavia una durata inferiore nel tempo. Va sottolineato che quello a freddo è solitamente un procedimento al quale si ricorre esclusivamente laddove il documento da sottoporre a plastificazione rischierebbe di deteriorarsi con il calore.
Migliori plastificatrici a caldo e a freddo
In entrambi i processi di plastificazione si suggerisce di accertarsi che i fogli siano puliti, senza polvere o altre particelle, così da impedire la formazione al loro interno di sgradevoli inestetismi o bolle d’aria.
Al fine di una maggiore memorizzazione, riassumiamo le differenze tra i due suddetti procedimenti di plastificazione nella tabella riportata qui di seguito:
Procedimenti di plastificazione
Procedimento di plastificazione | Caratteristiche |
---|---|
Plastificazione a caldo | - una speciale colla, a contatto con il calore della plastificatrice, si incolla in modo perfetto al documento da proteggere - generalmente la più diffusa - adatta soprattutto per i piccoli formati - ideale per un uso assiduo - costo superiore, ma migliori risultati sul lungo periodo |
Plastificazione a freddo | - adopera la pressione dei rulli, che in più passaggi fanno attaccare la plastica al foglio - film plastico con una sola faccia adesiva - indicata per i grandi formati e la cartellonistica - utilizzata generalmente solo qualora il documento da plastificare potrebbe subire un danno dal calore - durata inferiore nel tempo |
Formato del documento
Come anticipato ad inizio trattazione, la plastificatrice è in grado di “lavorare” con un gran numero di oggetti, con una conseguente varietà di formati plastificabili. Ciò spiega il motivo per il quale, prima di procedere all’acquisto, è importante verificare che quel dato modello possa “trattare” il formato al quale si è interessati.
Premesso che, di norma, tutti gli apparecchi di questa tipologia sono idonei al formato A4, generalmente una plastificatrice supporta fogli di una grandezza compresa tra il formato A2 (420 x 594 mm) e il formato A7 (74 x 105 mm): potranno dunque essere plastificati sia disegni di una certa grandezza che biglietti da visita di dimensioni contenute.
Quello della grandezza dei fogli da plastificare – e del loro numero – è un criterio di scelta al quale prestare molta attenzione, perché “determinante” la differenza tra un dispositivo di fascia media ed uno di fascia alta, “riservato”, quest’ultimo, ad un utilizzo strettamente professionale. Si sottolinea, al riguardo, che le dimensioni del formato A3 sono quelle maggiormente indicate per un ufficio, laddove invece quelle del formato A4 si prestano per lo più per un uso casalingo.
Si evidenzia altresì che assai spesso a corredo di una plastificatrice è presente un taglierino centimetrato, per ritagliare nel migliore dei modi i documenti plastificati ed ottenere la misura ideale per quelle che sono le proprie necessità o preferenze in merito.
Migliori plastificatrici per fotografia
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- Supporta la modalità calda e fredda: la macchina è dotata di doppio sistema a caldo e a freddo,...
- Incl. 5 fogli A4 per plastificazione.
- Spessore max. pellicola: 200 mic (2 x 100 mic).
- Velocità di plastificazione: 250 mm/min.
Finitura e resa delle pagine
Da intendersi come la qualità della plastica utilizzata nella realizzazione delle pouches, la finitura può essere lucida oppure opaca: la scelta tra le due soluzioni sarà prettamente soggettiva e legata dunque alle personali esigenze. A titolo puramente indicativo si fa tuttavia presente che una finitura lucida si rivela più idonea per plastificare un disegno e/o un’immagine, mentre una opaca rappresenta la scelta migliore nel caso di un documento, che deve risultare leggibile in qualsivoglia situazione.
Per quanto concerne la resa delle pagine, si segnala che determinati modelli di apparecchi sono in grado di plastificare i fogli ad una velocità maggiore rispetto ad altri, con un prodotto che talora può tuttavia essere di qualità inferiore. Molte plastificatrici “intervengono” al riguardo, prevedendo la possibilità di selezionare la velocità di plastificazione, così da “personalizzare” l’apparecchio, rendendolo più consono ai propri bisogni.
Numero di utenti e frequenza d’uso
Un altro fattore di rilievo al momento dell’acquisto di una plastificatrice è dato dal numero di utenti che adopereranno la plastificatrice stessa e dalla frequenza di utilizzo, perché in tal modo ci si potrà rendere conto di quale modello sarà più o meno adatto ai bisogni individuali ed al lavoro al quale sarà destinato.
Nello specifico, se l’utilizzo avviene da parte di più persone ed in maniera intensiva, la scelta preferibile è quella che vede un modello di fascia alta – meglio se a bobina – che garantisce una maggiore resistenza ad un uso continuato. Un dispositivo di fascia media rappresenterà invece l’opzione migliore in caso di un utilizzo regolare, mentre uno di fascia bassa – infine – potrà essere preso in considerazione da chi è interessato ad una plastificatrice semplice, perfetta per i piccoli uffici e l’ambiente domestico.
Aspetti funzionali
La presenza di maggiori funzioni, tipica dei modelli più avanzati, rende la plastificatrice più agevole nell’utilizzo. Si cita, al riguardo, la funzione di spegnimento automatico, che evita che la plastificatrice stessa rimanga accesa a seguito di un periodo prolungato di inutilizzo; ma va menzionata anche la possibilità, offerta da alcuni apparecchi, di scegliere tra un rivestimento a caldo e uno a freddo.
Da sottolineare sono anche i tempi di riscaldamento del dispositivo, variabili in base al modello da 1 a 3 minuti, così come quelli occorrenti per la plastificazione di un documento, particolarmente rilevanti in caso di utilizzo in un ambiente lavorativo. Una nota finale va alla presenza – nelle plastificatrici appartenenti alla fascia medio-alta – di un comodo display LED, tramite cui selezionare le diverse opzioni disponibili e controllare lo stato dell’operazione.
Accessori
Anche il numero ed il tipo di accessori a corredo del dispositivo in esame hanno il loro “perché” al momento della scelta, contribuendo a migliorare il risultato finale dell’operazione di plastificazione e a perfezionare il taglio del foglio. Ci si riferisce ai righelli e ai taglierini centimetrati, con cui conoscere le misure impostate e le modalità di taglio del foglio plastificato: così che esso aderisca alla carta in modo perfetto.
Materiali di realizzazione
Non costituiscono un fattore determinante in sede di acquisto, dal momento che generalmente le plastificatrici presenti in commercio sono essenzialmente composte di materiali plastici, variabili nella loro solidità. C’è da dire, tuttavia, che un prodotto di fascia medio-alta risulta di solito fabbricato con materiali più resistenti e più curati nell’estetica, un aspetto, questo, su cui può valere la pena di soffermarsi al momento della propria scelta.
Come plastificare un foglio?
Quello della plastificazione di un foglio è un procedimento abbastanza semplice, che richiede però molta attenzione e precisione. Ecco, nel dettaglio, come procedere, una volta acceso il macchinario e verificato che lo stesso supporti la grandezza del foglio che si intende appunto plastificare.
- Introdurre con cura il foglio all’interno della busta selezionata – dopo aver preventivamente controllato che gli spigoli dello stesso non siano ripiegati verso l’interno – facendo in modo che non si creino “sgualciture”;
- inserire la busta all’interno della plastificatrice, partendo dal lato già saldato, operazione, questa, da svolgere con altrettanta cura per garantire una perfetta resa finale;
- attendere l’esecuzione del procedimento di plastificazione – senza alcuna forzatura – aspettando poi che il foglio plastificato si raffreddi, così da non scottarsi le dita;
- lavorare sul foglio così plastificato, ed eventualmente tagliarlo, in base a quelli che sono i propri bisogni, ottenendo così la grandezza che si desidera.
Consigli di utilizzo
Come or ora messo in evidenza, l’utilizzo di una plastificatrice si rivela tutt’altro che difficile, specie se detto utilizzo è casalingo. È bene però, prima di “approcciare” un apparecchio di questa tipologia, possedere alcune conoscenze “di base” che certamente si riveleranno di estremo aiuto. Il riferimento è, in particolare, alle differenti dimensioni dei fogli di carta, che sono, a titolo esemplificativo, di 210 mm x 297 mm per un foglio A4, e di 279 mm x 432 mm per uno A3.
Un altro suggerimento al quale prestare attenzione è quello di non lesinare sulla qualità, così da potersi non solo servire a lungo della propria plastificatrice, ma anche “attutire” in modo adeguato la spesa sostenuta. E risparmiare altresì non poco nella realizzazione di articoli quali biglietti da visita o badges ad esempio, se della plastificatrice stessa se ne farà un uso intenso.
La qualità, tuttavia, non sempre evita determinate problematiche, come la formazione di bollicine di aria sul foglio plastificato. Situazione, questa, da ascriversi solitamente all’elevata temperatura del dispositivo, e che può agevolmente essere sanata settando il dispositivo stesso sulla temperatura più indicata. Ma come procedere qualora una temperatura al contrario troppo bassa abbia reso opaco il foglio plastificato? In tal caso si può decidere di alzare la temperatura della plastificatrice oppure di ripassare una seconda volta il foglio all’interno dell’apparecchio.
Cura e manutenzione
Perché la propria plastificatrice sia sempre perfettamente funzionante e duri nel tempo, è opportuno adottare piccoli ma utili accorgimenti. Innanzitutto non bisogna mai plastificare pouches vuote, perché ciò potrebbe bloccare il meccanismo o creare cattivi funzionamenti. Si suggerisce, poi, di far scorrere all’interno del dispositivo un foglio di pulizia in cartone, così da eliminare possibili residui adesivi, di “intoppo” ai fogli.
Prima di procedere con la manutenzione della plastificatrice, in ogni caso, è buona norma leggere attentamente il libretto di istruzioni in dotazione con la plastificatrice stessa.
Prezzi e marche specializzate
Variabili in base alla qualità del prodotto ed alle funzioni presenti, i prezzi dell’apparecchio in oggetto partono orientativamente da circa 25-30 Euro per un modello di fascia bassa, raggiungendo cifre ben superiori (intorno ai 250-300 Euro, ma anche più elevate) per uno di fascia alta e dunque più ricercato. La scelta, come sempre, è puramente soggettiva e legata alle proprie esigenze.
E le marche del settore? Quali sono i nomi a cui rivolgersi per un acquisto che non lasci delusi? Segnaliamo, al riguardo, Olympia, Fellowes, Leitz e Hama, che mettono a disposizione plastificatrici adatte sia ad un utilizzo lavorativo che domestico; ma vanno citati anche altri brand, ugualmente validi, come Crenova, Intey, Blusmart, Abox.
Migliori plastificatrici Fellowes
Classifica delle migliori plastificatrici
1 | Crenova Plastificatrice A4,Laminatrice a Caldo e a Freddo con 10 Sacchetti di Laminazione,Senza...
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2 | Fellowes plastificatrice Sola, formato A4, fino a 125 micron, uso domestico, plastificatrice con...
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3 | Plastificatrice 4 in 1 a caldo e a freddo e 40 pouches, per formati A4, A5, A6, con tagliacarta e...
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4 | A3 Plastificatrice 5-in-1 Laminatrice a Caldo e a Freddo Plastificatrici for A3 A4 A5 A6 con...
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5 | Amazon Basics - Plastificatrice termica 3 in 1, formato A4, con funzioni di rifinitura,...
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Creativa e fantasiosa, ma anche riflessiva e determinata. Laureata in Giurisprudenza “atipica”, seguo e coltivo i miei sogni e le mie effettive ambizioni, emersi preponderatamente. Appassionata di scrittura e “curiosa” di ogni piccola grande novità tecnologica – ma anche degli articoli di utilizzo quotidiano – fornisco agli utenti utili consigli in merito a prodotti che possono semplificare, migliorandola, la vita di tutti i giorni. Per un aiuto in quella che è la scelta più rispondente alle proprie esigenze.